mercoledì 1 luglio 2009

Ogni singolo respiro, capitolo 7


WARNING! NC 17 per situazioni particolarmente violente e crude


Angela camminò sul posto per qualche minuto per poi andarsi a sedere accanto a Booth. Era distrutto.
“Non so cosa dire... ” esalò lei, in un filo di voce.
“Lo so... ”.
“Mi dispiace.”
“Ci ho provato. Ma tu conosci Bones: quando si mette in testa qualcosa... ma doveva dirmelo” con le mani si coprì la fronte e gli occhi piegando la testa verso le ginocchia.
“Ultimamente non faceva che ripetere quanto sarebbe stato sbagliato parlarti di questa gravidanza. Mentre ora sono più che mai convinta del contrario.”
“Voleva proteggermi. Per tutto quello che è successo con Ian. Sa quanto sto male e non voleva darmi altri pensieri. Dimenticando quanto per me l’aborto sia abominevole. Nessuno può arrogarsi il diritto di decidere per la vita di un figlio di Dio.”
“Lo sai, io non la penso come te. Ma posso capire il tuo punto di vista.”
Il dottor Holden interruppe la conversazione.
“Il signor Booth?”
“Sono io.”
“La dottoressa Brennan le vorrebbe parlare.”
“Ma sta bene, l’intervento è già finito?”
“Mi segua”, rispose il medico.
Temperance se ne stava accovacciata in posizione fetale guardando un punto indefinito nel vuoto.
La trovò così: immersa nei suoi pensieri.
“Bones... ”.
Appena udì la sua voce lei si alzò di scatto. Si mise seduta, un po’ rigida. Era seria. Prima di parlare chiese al compagno di sederle vicino. Booth prese posto al suo fianco.
“Piccola, stai bene?”, le chiese, accarezzandole i capelli.
“Non ce l’ho fatta, sei contento?”.
Gli occhi dell’uomo si riempirono di gioia ed emozione.
“È meraviglioso”, rispose, e l’abbracciò forte.
Brennan appoggiò la testa sulla sua spalla. Chiuse gli occhi gustandosi l’odore maschile che si mischiava a quello asettico dell’ospedale.
Decisamente più piacevole il primo, considerò.
“Non mi chiedi perché ho cambiato idea?”. Si staccò per guardarlo fisso.
“Lo hai fatto per me, perché credi ancora nel nostro amore.”
“Sì, ci credo. E non sono sicura che mi farà bene crederci.”
“Ma di certo la cosa sbagliata sarebbe stata sbarazzarti del nostro bambino”. Per rafforzare il pensiero appena espresso Booth le accarezzò il ventre ancora piatto. I suoi fianchi erano così stretti e la sua vita talmente piccola... sembrava incredibile ma presto da lei sarebbe nata una creatura di tre chili o più!
“Booth...”. Lo guardò inquieta.
“E non venirmi a dire che non è mio. So che lo è.”
“E cosa ti darebbe questa certezza?”
“È un lottatore come suo padre.”
A quelle parole la donna sorrise commossa.
“Portami via da qui”, chiese.
“Non c’è cosa che desidero di più al mondo.”
La prese letteralmente in braccio.
“Comincio a sentirti più pesante, forse dovremmo metterci a dieta, che ne dici?”
“Ma se sono persino dimagrita! Dai Booth, non fare lo sciocco. Mettimi giù”.
Lui la fissò con amore. “Solo se mi giuri che questo è l’ultimo segreto tra di noi.”
“Non sono io che ho una doppia vita.”
“Ti consento di essere arrabbiata ancora per un po’, ma molto presto dovrà entrare dentro a quella testolina così piena di nozioni da scoppiare che ciò che è successo con Ian non è stato il frutto di un... ”
“Lo so. Non parliamone più.”
“Questa è la seconda cosa che desidero più al mondo.”
Prima di riappoggiarla sul letto la fissò intensamente: “Anche se non sto ancora bene… anche se non sono il migliore uomo del mondo... anche se non sono intelligente come te, bello come te, anche se non ti merito nemmeno per... ”
“Finiscila, tra l’altro non hai mai pensato di essere meno intelligente di me.”
“Mi sono ricreduto. In ogni modo, quello che volevo dire è: anche se non sono alla tua altezza, vuoi sposarmi?”

Nel silenzio di una giornata come tante, il cielo era grigio ma striato di viola per via del tramonto.
Un cielo che lui non poteva vedere.
Ma se chiudeva gli occhi, se non altro, riusciva a sognarlo.
E quando proprio non ce la faceva a sognare Booth e gli ultimi momenti con lui, i pensieri angosciosi tornavano ad assalirlo.
Ma c’era il ricordo di un altro cielo, tanti anni prima, a consolarlo, a placare le sue ansie.
Il piccolo Edward, per sfuggire alle angherie di Mandy, la donna che si sarebbe dovuta occupare di lui e di altri cinque minori, sgattaiolava nel punto più alto della collina. Si arrampicava in cima al roccione dietro casa.
Tanti anni prima, il padre di Mandy aveva scavato degli scalini nel fianco della collina e costruito una piccola piattaforma alla sommità.
Edward era l’unico dei bambini ad aver scovato quel posto. Lì poteva starsene seduto a contemplare la valle con i piedi penzolanti nel vuoto. Gli sembrava che le sue gambe potessero toccare il cielo. Spesso fantasticava di incominciare a camminare su di una linea che lo conducesse lontano, via da tutti i suoi guai.
E pensare che in fondo a quella linea aveva trovato Seeley Booth!
Fortunatamente, con il pensiero riusciva ancora a ricreare l’immagine dell’amato. Questo gli consentiva di sentirsi ancora vivo.
Troppo presto le immagini belle vennero offuscate dalla realtà.
“Eccoci qui, Emmerich. Sentivi nostalgia?”.
I suoi carcerieri erano tornati. Molto probabilmente per torturarlo. Andava avanti da oltre un mese. Si chiamavano Scott e Mark. Tutte le volte che c’erano loro, per Ian le molestie erano assicurate.
“Che volete? Andatevene via.” Si girò dalla parte del muro affondando il volto sul cuscino.
“Così si parla a due amici? Volevamo solo divertici un po’ con te. Fare compagnia ad un frocio. Perché è quello che sei, vero?”
Con la forza della disperazione Ian tentò di aggredire Mark.
Prontamente Scott lo prese per un braccio e lo fece voltare di schiena. L’altro lo guardò pieno di disprezzo e cupidigia.
“Che volevi fare, mettermi le tue manacce da frocio addosso?”. Gli sputò.
“Che stronzo. E pensare che noi abbiamo una sorpresa per te”.
Dalla tasca tirò fuori un minuscolo bastoncino di legno.
Ian li guardò con disgusto. “Che volete fare? Andatevene vi prego.” Iniziò a tremare visibilmente.
“Ma non mi dire... Grande e grosso come sei te la fai sotto per uno stecchino?”
“Già, Scott, questi agenti dell’FBI sono proprio delle mammolette.”
“Sì, però questo è anche uno schifoso assassino e noi gli faremo passare per sempre la voglia di disturbare le nostre donne, vero?”.
“Da qui non uscirà più... ma anche se uscisse, certo si ricorderà di noi”.
Risate odiose aleggiarono attorno a lui.
Una lacrima silenziosa solcò la sua guancia mentre con lo stecchino i due iniziavano una lenta e inesorabile tortura.


“Booth, ti prego, sai come la penso... ”.
“Lo so, sei contraria al matrimonio. Ma ti sei ricreduta sul fatto che i legami emozionali sono effimeri e inaffidabili, no?”.
La donna sorrise beffardamente. “Non fare l’affabulatore con me. Ho bisogno di riflettere anche su questo.”
Si guardarono negli occhi con complicità, poi furono interrotti dall’arrivo dell’infermiera.
“La preanestesia è passata. Ora può anche tornare a casa”, comunicò con tono indifferente.
“Prima vorrei parlare con l’anestesista.”
“La dottoressa Jackson?”, chiese l’infermiera.
“No, si tratta di un dottore. È un uomo.”
L’infermiera sembrò costernata. “Le assicuro che questa mattina non è di turno nessun anestesista di sesso maschile in questo reparto.”
“Si sbaglia, è stato un uomo a farmi la preanestesia: alto, rasato, sui quaranta”.
“La descrizione che mi ha fornito non mi ricorda nessuno, mi dispiace.” Così dicendo, la donna afferrò un mazzo di cartelle e si accommiatò.
“Non capisco”, sussurrò Brennan, inquieta.
“Che sta succedendo, Bones?”
“L’uomo che mi ha raccontato del bambino nato pre-termine, il bimbo che sarebbe morto di certo se non ci fosse stato l’incidente... ”
“Perché è così importante per te?”
“Perché se lui non mi avesse parlato in questo momento non sarei più incinta.”

3 commenti:

Jivri'l ha detto...

Ma questo somiglia sempre più ad un giallo! Che l'anestesista sia l'uomo che ha ucciso le altre donne? Ma non è possibile, eppure i conti non tornano...Uhm... sono troppo curiosa!!!Giusy sii buona e dimmi che succederà altrimenti per due mesi andrò avanti cosi, con la curiosità-.-

Alex G. ha detto...

Cavolo che capitolo. Non posso credere che Booth abbia chiesto a Bones di sposarla. Ma chi è quell'uomo che le ha parlato? Sono sempre più curiosa.Spero continui presto.

Unknown ha detto...

Grazie ragazze, la suspance però continua....