giovedì 25 marzo 2010

Cuore d'infiltrato, cuore di poliziotto



Fandom: Squadra Speciale Cobra 11
Pairing: Chris (Mark) Erik, Semir
Storyline: poco dopo la doppia puntata Vita e morte
WARNING: Contenuti slash NC17 per scene di sesso

Gelide, come le mattonelle del bagno dietro la schiena. Chris si sta adagiando sulle piastrelle fredde e impersonali del bagno di Semir. Andrea non c’è e siccome loro sono stati impegnati in un inseguimento all’ultimo spasimo, sono finiti a casa del turco.
Chris sbircia la porta che ha lasciato maliziosamente semiaperta. Non sa se spera o teme di più che il collega entri. Sospira. Ma è un sospiro di piacere non di dolore, in quanto la sola idea glielo ha fatto rizzare. Abbassa la testa. Il suo uccello punta dritto verso il cielo o meglio si è fermato a mezz’asta perché contro la forza di gravità non può nemmeno la genuina virilità teutonica. Se fosse un pervertito trarrebbe soddisfazione a toccarsi nel bagno del suo compagno. A scaldare quelle mattonelle così fredde con il suo seme caldo, ma desiste. Chiude gli occhi. Fa un passo in avanti, non proprio un passo completo come quando si cammina per strada, un mezzo passo. Gli è sufficiente affinché il cazzo tocchi le mattonelle. Improvvisamente chiude il pomello della doccia. Ha sentito dei passi.
“Ti ho portato l’accappatoio” fa sapere il padrone di casa.
“Ok” sbuffa. Chris trova irritante la sua voce quand’è così arrapato, così stridula, tipo falsetto. E poi perché Semir non è entrato a fare la doccia con lui? Forse è un bene, in quanto non lo vuole davvero.
Quindici minuti più tardi è avvolto nell’accappatoio del collega, seduto sul divano. Una birra il lattina nella mano destra. Nell’altra la coscia nuda di Semir. Anche lui si è fatto la doccia. Chris sa di cosa ha bisogno il suo collega, e a lui costerebbe così poco. Spostare il palmo finché non arriva tra le gambe. Masturbarlo piano, poi più veloce. Non sarebbe nemmeno la prima volta che gli fa quel lavoro. Di certo non è la prima volta che fa godere un uomo. Sogghigna al pensiero. Una sega è una roba da ragazzetti. Ma, in fondo, cos’è Semir se non un bambino mai cresciuto che si diverte ad inseguire i cattivi come i personaggi dei videogiochi? Eppure ha una donna, una moglie e una figlia. Ha amato in passato, ha amato pienamente un altro uomo prima di lui.
Chris volta la testa verso la sua. Lentamente si avvicina, anche l’altro si tende. Le labbra si sfiorano appena. Il loro secondo bacio. Poi finalmente Chris lo fa davvero: prima appoggia la birra per terra. E poi lo tocca. E intanto il bacio incalza, duro, passionale.
Non dura molto ma neanche poco come la prima volta. Dopo l’orgasmo il bacio si fa più lento, più dolce.
“Non è solo questo per me Chris” lo abbraccia. Le dita percorrono la schiena, incontrano le cicatrici, le vezzeggiano. L’altro poliziotto sospira. Prima di Semir solo uno gli aveva insegnato a non vergognarsene, anzi le trovava persino sexy! Lui. Ma quelle erano di Mark Jager, non di Chris.
“Anch’io ti amo Semir” il turco risponde sorridendogli con dolcezza. Dopo aver perso Tom non avrebbe mai immaginato di provare di nuovo sentimenti così intensi per qualcuno. Invece quando lo guarda sente che Chris è tutto quello di cui ha bisogno. Ma allora perché non si lascia andare? Ma Semir non si da per vinto e torna alla carica: lo piega sul divano. Chris si ritrova con le spalle sul comodo velluto a coste. L’accappatoio si apre da solo.
Semir osserva rapito il favoloso torace esposto. Così muscoloso, liscio, indubbiamente attraente. Ingoia la saliva “Sei bellissimo... non sai quanto ti desidero” detto questo si piega e lo bacia: le clavicole, i pettorali, lo stomaco, gli addominali.
Ad un passo dal cazzo: “Ti prego non farlo!”
“Perchè? Lo vogliamo entrambi Chris”
“Io no, non sarebbe giusto”
Il piccoletto lo fulmina con lo sguardo. Ha capito che Chris nasconde qualcosa. Un segreto. Bello serie e bello grosso.
“Per chi non sarebbe giusto?” Chris lo accarezza con gli occhi. Si tira a sedere. Sa che non può più rimandare. Deve confidarsi, dire quella verità che gli strozza il respiro impedendogli di lasciarsi andare. Apre la bocca e Semir ascolta.
Era da poco entrato nei panni di Mark Jager nell’intento di stanare l’organizzazione dedita al traffico umano capitanata da Roman e Erik Gehlen. Proprio quest’ultimo fu la persona che più di tutti lo introdusse in quel microcosmo fatto di sesso, tanto sesso, cocaina e una vita sempre al limite. Un circo di trasgressione la cui spirale sembrava non avare fine. Eric gli procurava le puttane migliori, in cambio un unica condizione: che lo lasciasse guardare. All’inizio l’infiltrato aveva pensato si tratta semplicemente di una propensione al voyeurismo. Niente di speciale. Una volta però accadde un fatto strano. Mentre la puttana di turno si cambiava al bagno, Erik rimase seduto in poltrona guardando il complice ancora nudo e riverso con un curioso sorrisetto soddisfatto. Aveva i pantaloni calati e lo sperma gli impiastricciava ancora le pudenda. Ma non ci pensava affatto a riassettarsi preferendo guardare Mark che si toglieva il preservativo, lo annodava per poi posarlo sul comodino. Si alzò e lo raggiunse sedendogli accanto. Mark divenne rosso, quello sguardo ottenebrante lo fece sentire più nudo di quanto già non fosse. Il trafficante allungò la mano e lo gli toccò il torace. A quel leggero contatto lui rabbrividì.
“Sei proprio bello Mark Jager” lo scrutò con desiderio mentre lo toccava “dannatamente sexy” aggiunse: “adoro come scopi e come ti fai scopare” Mark non disse niente ma comprese. Erik Gehlen non voleva assistere alle prestazioni in quanto guardone: aveva un debole per lui. Così ci fece caso e le successive volte che si ripresentò quella particolare occasione Mark badò a dove l’attenzione del giovane Gehlen fosse. Non vi fu più spazio al dubbio, Erik non ci pensava affatto alla ragazza sotto o sopra di lui, guardava costantemente l’uomo. Questo provocò nell’infiltrato parecchie inquietudini. Non meno rese più complicate le cose tra di loro. Ogni qual volta i due restavano da soli, Mark trovava una scusa per andarsene. Finché un bel giorno Erik non se ne avvide.
“Hai paura di stare da solo con me, vero?” lo mise spalle al muro senza toccarlo, solo con la prestanza del suo corpo.
“Cosa te lo fa pensare?”
“Non prendermi per i fondelli. Ho capito che hai capito...”
“Che discorso è? Ti sei forse bevuto il cervello?”
Erik rispose con una risatina. Portò il volto più vicino al suo. “Hai capito che mi piaci e che ti voglio scopare” Mark fu percorso da un lungo brivido. Che fosse di paura o di eccitazione o di entrambe non aveva importanza. Fatto sta che, all’improvviso tutto gli fu chiaro. Anche lui lo voleva: Mark Jager voleva quella bestia senza cuore e senza cervello di Erik Gehlen. Il lampo che vide passare negli occhi di Mark lo fece ghignare di soddisfazione.
“Bene... bene, come pensavo. Anche tu mi vuoi... perfetto” gli accarezzò il labbro inferiore con l’indice. Mark prontamente tirò fuori la lingua per leccarlo. Non sapeva quanto fosse una buona cosa lasciasi scopare dal suo nemico. Sicuramente non lo era per Chris Ritter, ma per Mark Jager... si spostarono in camera da letto e diedero sfogo a tutto il desiderio che tenevano racchiuso dentro.

Annichilito dalla scoperta Semir guarda il suo collega senza parlare.
“Ora ti faccio schifo, vero?”
“Non lo so, dovresti?”
“Dovrei... ho avuto una relazione con... con chi ha messo fine alla vita del tuo grande amore, di Tom Kranich”
“Non è proprio andata così” Semir sorride con dolcezza “Mark Jager ha avuto una relazione con Erik Gehlen” Chris spalanca la bocca per la sorpresa. Pensa che non avrebbe dovuto dargli tutto quel peso. Era Mark tra le braccia della carogna che aveva ucciso il povero Tom, non lui! E Semir ci è arrivato praticamente subito!
“Il cuore di Mark è appartenuto Erik. Quello di Chris appartiene solo a me” si avvicina di nuovo e lo bacia. Questa volta Chris non gli impedisce di proseguire. Finalmente libero di dare spazio al cuore di poliziotto.