giovedì 24 settembre 2009

Borderline capitolo 19





La camera matrimoniale di Liam sembrava la dimora della lussuria. Probabilmente per l’odore di incensi da poco spenti, o l’ampio letto sul quale erano stati disseminati cuscini a forma di cuore. Per i quadri alle pareti tra cui dipinti che mostravano fanciulli poco più che adolescenti in pose lascive. William si soffermò ad osservarli, rapito.
“Un altro drink?” propose il padrone di casa. Cercava di tenersi alla larga. Già la prossimità durante il viaggio in taxi era stata logorante per i suoi ormoni. Se si accostava un po’ troppo non ce l’avrebbe più fatta a resistere. Gli sarebbe saltato addosso. Gli avrebbe fatto male. Voleva trattenersi. Voleva che la loro prima volta fosse indimenticabile. Sul serio.
“No grazie, non voglio partire stasera.” Sorrise. “Questi quadri sono veramente belli, chi li ha fatti?”
“Che tu ci creda o no, Liam da giovane.”
“Sono tuoi?” l’ospite era sorpreso. Ma quante doti aveva questo ragazzone di quarant’anni? C’era da scommettere che prima dell’alba ne avrebbe scoperte almeno un’altra dozzina!
“Un tempo avevo il pallino dell’arte. Mi piaceva dipingere. Tutt’ora abbozzo qualcosa, quando ho tempo da perdere.”
“Che bello. Io sono sempre stato negato.”
“Ognuno ha le sue doti.” Osò avvicinarsi. Le labbra di William da troppo tempo stavano gridando baciami. E ora era in piedi, davanti a quelle discrete oscenità. Il suo corpo sembrava non chiedere altro. Altro che essere amato.
“Liam” sussurrò quando le dita dell’uomo pigiarono sulla sua guancia.
“Sei un sogno Will.” Senza fretta i visi si lambirono. Pochi attimi e le labbra si trovarono.
Un bacio.
Due baci.
Tre... quattro. Le bocche si schiusero. Le lingue s’incontrano, scontrano, così anche i denti. E le braccia di Liam circondarono la vita.
A William venne naturale piegare la testa e lasciarsi andare sulla spalla possente. Accogliere l’irruenza di quel bacio, la passione. L’abbraccio totale. Accogliere il suo angelo. Già, il suo angelo. S’interruppe all’improvviso.
“Tu c’eri quella sera.”
“Quale sera?”
“Al party di beneficenza. All’Ermitage, ricordi?”
“Sì, me lo ricordo bene quel party. È li che ti ho visto la prima volta!” e che poi sono successe altre cosette. Pensò. Anche se la scoperta del tradimento di Jake sembrava anni luce in quel momento.
William sorrise come uno stolto.
“Che c’è?”
“Anch’io ti ho conosciuto quella sera.”
“Che intendi dire? Non sono riuscito a presentarmi.”
“Sì, Liam, io ti ho sentito. Anche se non sapevo come eri fatto io ti ho sentito vicino a me. Liam tu sei il mio angelo.” Rivelò. L’altro non capì. Ma un ricordo subitaneo lo colpì. Anche Hot spot lo chiamava Angel! Ma l’avvicinarsi di William lo fece desistere dal continuare a parlare. C’erano le labbra già gonfie di baci. C’era il corpo da svelare. C’era la tensione da appianare.
Il letto esercitava sui due un’attrazione incredibile. E, ben presto, vi si trovano riversi.
William si accoccolò tra i cuscini. L’altro si soffermò a guardarlo.
“Ora ti spoglierò. Ma tu sta pronto a chiamare il nove-uno-uno. Non so se il mio cuore reggerà a tanta grazia.”
“Finiscila” sorrise l’altro.
Colmo di desiderio, Liam prese a sbottonargli la camicia. Sotto c’era la pelle, calda, bianca, liscia.
“Sei perfetto. Sei un magnifico, perfetto. Incantevole, ragazzo incantevole.” William arrossì mentre gli venivano slacciati i pantaloni. I boxer scesero insieme ad essi. Una volta che fu completamente nudo, il padrone di casa lo contemplò.
“Sei una favola. Un incanto per gli occhi, una sofferenza per questo mio cuore. Mai vista tanta bellezza, piccolo mio” non gli lasciò possibilità di replica. Si abbassò per baciarlo. William lo accolse con calore. L’eccitazione si stava facendo sempre più pressante.
“Ora spogliati tu” suggerì l’altro.
“Sono d’accordo, questi jeans sono decisamente troppo stretti, ormai.”
“Allora lascia che ti dia una mano.” Liam si tolse la maglietta. Il profumo di oli da bagno si propagò per tutta la stanza.
“Sai di buono.”
“Sono stato ad un centro benessere per un massaggio.”
“Anch’io amo i massaggi.”
“Prendo nota.” Mentre finiva la frase William sbottò il jeans. L’erezione spuntò fuori puntando su di lui come un fucile spianato. Non c’era nessun indumento intimo a dividere il tessuto dalla pelle.
“O mio dio” si lasciò sfuggire il biondo. Non credeva ai suoi occhi.
Forse è un sogno. Oppure mi sto facendo una sega. Pensò. William era incredulo. Totalmente incredulo. Nemmeno nelle sue fantasie più audaci avrebbe immaginato che Liam-Angel, fosse così dotato.
Lo fissò per qualche attimo basito.
“Che c’è?”
“Sono senza parole.”
“Perché?”
“È è... è favoloso.” Liam sorrise fiero. Dopo tutto non gli dispiaceva essere superdotato soprattutto quando trovava chi lo apprezzava con tanto genuino entusiasmo.
William stava letteralmente sbavando. Il pene turgido di Liam era persino troppo.
Troppo largo.
Troppo lungo.
Troppo venoso.
Troppo scuro.
Troppo bello.
“Dio, questo è il fallo dei miei sogni adolescenziali!” arrossì per quello che aveva appena ammesso.“Ora non penserai che...”
“Amo la spontaneità.”
“Ok. Allora non è un problema se ti dico che avresti ragione se mi ritenessi uno di quei gay a cui piace da impazzire...”
“Il cazzo? Mi preoccuperebbe il contrario.”
“D’ora in avanti mi guarderai come una baldracca?”
Liam sorrise. “La baldracca più deliziosa del mondo.”
“Meno male.”
William smise di preoccuparsi di apparire poco serio. Doveva toccare, baciare, succhiare l’uccello di Liam, subito!
“Ora ti faccio un pompino e poi facciamo l’amore.”
“Mi sembra un bel programma” la voce di Liam tradì un brivido. E poi, finalmente, la bocca di William si poggiò sul punto più sensibile del suo corpo. Le labbra scelsero la parte centrale. Risalirono l’asta fino all’attaccatura dando leggeri baci e morsetti. Poi tornarono alla punta.
Scelse di non succhiare ma baciò infiammando il beneficiario.
“Succhialo ora.”
“Assolutamente si” e così fece. William iniziò a pompare. Era in estasi. Da quando un sesso non gli riempiva così bene la bocca?.
Liam accompagnò il su e giù della testa dondolando i fianchi e ghermendo i riccioli biondi. I gemiti rochi e gli ansiti e il risucchio, rimbombarono nella grande stanza.
“Sei molto bravo ma ora basta. Non voglio venire così” Liam lo scansò con dolcezza e decisione allo stesso tempo. Lo prese in braccio per spostarlo. Non pesava molto. Lo posò al centro del letto. Pose un cuscino sotto i glutei.
“Allarga le gambe, prima di iniziare voglio guardarti.”
“Ok” con naturalezza Will obbedì. Divaricò bene le cosce mostrando la sua parte più segreta. Liam sospirò. È incantevole anche là, pensò. Il suo spacco era come la bocca di un fiore. La carne intorno all’entrata era un po’ più scura. Questo tradiva la propensione a farne uso. William non lo negava. Amava essere preso dagli uomini. Succhiare e farsi fottere erano le sue attività sessuali favorite.
“Hai un culetto stupendo.”
“Vuoi farmi di nuovo arrossire?”
“Forse, sei così eccitante quando arrossisci” Liam lo disse sorridendo. Ma suo sguardo era accecato dalla lussuria. Accarezzò l’oggetto del desiderio. Come mosso da un istinto innato, il passivo si protese in avanti sospirando. Il dito medio formò dei leggeri cerchi intorno al foro esasperandolo.
“Sei cattivo se fai così.”
“Scusami ma è delizioso guardarti. Guardare la tua magnifica fessura desiderare così ardentemente le mie attenzioni. Sembra parlarmi malgrado non abbia voce” William avrebbe voluto dire: ‘ti sta gridando soddisfami, riempimi, che aspetti?!’ ma restò in silenzio. Attendendo con doloroso piacere.
“Il muscolo attorno al tuo organo sessuale primario è gonfio e ben allenato. Questo vuol dire due cose. La prima è che sei abituato a farti amare così. La seconda è che ne trai un piacere enorme. Tanto che il tuo corpo si è sviluppato maggiormente in questa zona.”
“Verissimo, Liam, per questo non ce la faccio più. La natura ti ha dato dono di un aggeggio pronto a sviluppare anche maggiormente questo muscolo, usalo!” implorò accarezzandosi tra le gambe. Improvvisamente, Liam riconobbe le mani e, soprattutto, il culo di Hot spot. Oddio, non ci posso credere, è proprio il segaiolo con il quale facevo sesso virtuale, ne sono certo! Restò senza fiato e immobile.
“Che succede, mio caro? Perché te ne stai fermo impalato? Vieni tra le mie gambe. Facciamo l’amore, dai.” Spronò. Allungò la mano per afferrare il sesso. Restò deluso quando si avvide che aveva perso gran parte del suo vigore. Era sempre un pene di dimensioni notevoli ma moscio.
“Ti è passata la voglia?”
“No, cioè... sono un po’ agitato. Ti va se prima parliamo un po’?”
“Parlare?” Will non capiva. Erano ad un passo dall’unirsi per la prima volta, e sarebbe stato magnifico, ne era certo, e Liam voleva chiacchierare?
“Ok, parliamo... ma dopo mi lascerai impegnare affinché tutto ritorni come prima. Mi riferisco alla tua magnifica erezione...”
“Certo piccolo, non chiedo di meglio.”
“Dimmi tutto.”
“Sì, ecco. Volevo domandarti se... insomma: fai sesso virtuale?”
William lo guardò sbigottito:“Perché questa domanda?”
“Preciso: io non ci trovo niente di male, solo che... rispondi.” Will era sulle spine. Come faceva a saperlo? Si era fatto vedere da lui in cam e ora era stato riconosciuto? Quello sì sarebbe stato imbarazzate! Anche se a parte Victim non c’erano tanti altri uomini con il quale aveva chattato più di una volta.
“È capitato, soprattutto dopo la rottura con il mio ragazzo. Sì, faccio sesso virtuale, anzi facevo... perché mi fai questa domanda?”.
“Credo di averti riconosciuto. Quando ti sei accarezzato tra le cosce. Ho riconosciuto il tuo magnifico sedere e le tue belle dita. Sei Hot spot, vero?”
“Sì sono io.” William era atterrito. Ma chi era Liam Spancer? Che ne sapeva della sua doppia vita?

1 commento:

Alex G. ha detto...

Mio dio! Lo ha riconosciuto e ora? William mi sembra molto insicuro, non è da lui. Adoro questa storia, ti prego continua presto perchè nn sto più nella pelle, li voglio vedere tra le lenzuola. Devono fare sesso!!!!!!!!!!!!!!!!!!