lunedì 12 ottobre 2009

Borderline, capitolo 21


Capitolo 21


Se Jake non fosse riuscito a convincere il suo ragazzo a fare sesso a tre con il suo ex avrebbe quanto meno tentato di convincerlo ad incontrarlo. A conoscere Liam. Magari ad una cena o qualcosa del genere. La visita ginecologica di Leasly venne di proposito a fornirgli la soluzione. La nanerottola ninfomane entrò nello studio di Jake alle cinque del pomeriggio. L’ultima visita in programma prima del turno di serale in clinica.
“Ti trovo in forma, befana.”
“Attento a te, finocchio” si abbracciarono. Sebbene fosse ufficialmente l’ex del suo migliore amico, Leasly e Jake erano rimasti in buonissimi rapporti. Fosse stato anche per il fatto che nessuno dei due le aveva tenuto nascosto che facevano ancora l’amore.
“Hai visto Liam ultimamente?” chiese mentre il medico le tastava i noduli sottoascellari.
“L’ultima volta che l’ho incontrato scappava ad un concerto. Credo abbia una cotta per qualche violoncellista o qualcosa del genere.”
“Direttore d’orchestra. Sexy e con un culo a cui manca solo la parola, pare.” Jake si finse indifferente. Dentro di sé però qualcosa s’incrinò. Lei ci mise il carico.
“Hai un rivale agguerrito.”
“Nessun rivale. Liam può scoparsi chi vuole.”
“Già, l’importante è che continui a scoparsi anche te, giusto? Ah! Fai piano, la passera mi serve ancora.”
“Come no” Jake stava infilando lo speculum dentro la vagina. Tutto era a posto.
“Sei sana come un pesce, rivestiti.”
“Questo pesce vuole procreare però” dichiarò la donna mentre si rinfilava il mini abito firmato Dolce&Gabbana. Bianco con dei fiori a stampo.
“Fa come fanno tutti, trovati dello sperma!”
“Sembra facile. Con voi froci che cercate di accaparrarlo tutto. Concorrenza sleale.” Jake rise di gusto.
“Ti faccio una proposta: se io faccio una cosa per te tu fai una cosa per me?”
“Cosa sarebbe? Una specie di accordo tra puttane?”
“Esatto.”
“Ti ascolto.”
“Liam ha le palle piene di quello ti occorre e, soprattutto, desidera diventare padre.”
“Sì lo so. In passato ne abbia parlato.”
“Posso convincerlo a darti un figlio. Fai felice te stessa e fai felice anche lui... ”
“Jake sei un genio, ti amo!” con foga gli saltò in groppa. Jake l’abbracciò felice tenendola per le cosce.
“Ti conosco... cosa vuoi in cambio? Sentiamo...”
“Prima di tutto smetti di strusciare le tue tette posticce su di me. È inutile che ci provi. Sono davvero checca persa, con me non c’è trippa per gatti!”
“Invece Liam...”
“Sì, per quanto lo neghi, a lui le donne sono sempre piaciute. Prima o poi si toglierà lo sfizio.”
“Ok, basta tergiversare, cosa ti serve dalla tua amica?”
“Devi fare in modo che Liam e Heath si incontrino.”
“E perché?”
“Liam sarebbe felice di incontrare Heath, come mio fidanzato. Ma Heath non accetterà mai, la cosa lo metterebbe in imbarazzo. Tu conosci un sacco di pezzi grossi di New York.”
“Cosa dovrei fare esattamente?”
“Trovargli un lavoro anche temporaneo in qualche show. E fai in modo che Liam sia tra i produttori.”
“Così con Liam impresario e Heath tra gli attori, dovranno incontrarsi per forza.”
“Esatto megera. A quel punto dovremmo presentarli. Magari durante la prima o organizzando appositamente un party o qualcosa del genere.”
“Che non sarebbe nemmeno la prima volta. Due anni fa la Spancer associate produsse una piéces teatrale a favore dei bambini dell’Angola. E io sarei la strega? Te sei il genio del male!”
“Già. Se ci dice bene avrai la tua megascopata con Liam con tanto di concepimento. E io...”
Il suo sguardo si fece tra il diabolico e il lussurioso. “E io potrei riuscire nell’intento di farmeli insieme.”


Liam era annichilito. Heath, il ragazzo di Jake, dell’amore della sua vita, del suo quasi figlio, era l’ex di William, l’uomo con il quale desiderava una storia, una relazione stabile che li avrebbe portati alla vecchiaia. Insieme. Ma come era successo?
“Heath non ha mai avuto troppa confidenza con chatroom e quant’altro ma dopo la nascita di Vanilla... ora capisco, chattava con Jake, il suo amante!”
“E dopo che Jake se n’è andato ho iniziato a chattare al suo posto.”
“E io ho fatto lo stesso. Cristo santo.” William guardò in terra cercando i pezzi del suo cuore. Liam, la persona con il quale aveva creduto di iniziare una bellissima storia d’amore, magari romantica e piena di passione, era stato per anni l’uomo di colui che gli aveva rovinato la vita.
“William...” Liam si avvicinò cercando il suo sguardo.
“Io... io... sono disgustato. Tu sei Liam l’ex ragazzo di Jake!” Lo sapevo che era troppo bello per essere vero. Pensò. Cercò i vestiti con fare convulso. Sfortunatamente gli rivennero in mente le sue prodezze erotiche con la zucchina e quant’altro. Come poteva sapere che si stava mettendo in ridicolo con...inaudito!
“Tesoro non cambia niente. Io sono sempre quello di prima.”
“Sei... sei roba sua! Roba di Jake, di quel pezzo di merda!”
“Non sono roba sua!”
“Come no, Heath mi ha detto che scopate ancora, te e Jake” sibilò.
“Cristo, Jake glielo ha detto!” pensò ad alta voce Liam mordendosi il labbro inferiore.
“Dio, mi disgustate. E pensare che quando entravo ed uscivo dalle darkroom mi sentivo sporco. Avrei fatto bene a continuare a scopare in giro, altroché!”
“Non te ne devi andare, tra me e Jake è finita! Gli ho permesso di fare l’amore perché mi mancava ma non ti avevo ancora conosciuto.”
“Chattavamo. E non credo che tra voi sia finita. Penso che invece tu non smetterai mai di amarlo, questo è certo!”
“Forse una parte di me lo amerà per sempre è vero, e in quanto alla chat... beh, credevo sarebbe rimasto un gioco. Nemmeno avrei auspicato di potermi trovare un giorno a letto con William McCarthy” per qualche secondo il musicista rimase incantato da quelle parole. Ma giusto un attimo.
“Balle, e, in ogni caso, il problema non è quello. Tu sei stato con Jake e io non mi prenderò uno scarto di chi mi ha rovinato la vita. Anche se....” fu interrutto da un singulto. Calde lacrime solcarono le guancie magre.
“Anche se è un uomo meraviglioso, affascinante, intelligente e oltre modo sexy... anche se mi ha fatto sentire bene dopo un dolore così lacerante. Anche se... anche se sei il mio Angel...” fu sul punto di inginocchiarsi e piangere tutte le lacrime che infuriavano nel suo petto.
“Sono tuo, sono il tuo Angel. Se me ne darai la passibilità...”
“No, sono arrivato troppo tardi. Addio.” Lo guardò un ultimo istante. Liam Spancer era nudo, bello e sensuale. E gli piaceva come solo pochi uomini gli erano piaciuti da quando era nato. Dio lo sa, tesoro mio, se vorrei dimenticarmi di tutto ed abbracciarti. Ma l’orgoglio di animale ferito lo spinse ad uscire di scena.

Come l’araba fenice, William McCarthy sarebbe risorto dalle sue ceneri. Questa volta, era quasi morto sul serio. Ma decise che non sarebbe successo come dopo la rottura con Heath. Che doveva dimenticarsi di Liam Spancer alla svelta. Due dozzine d’ore dopo sarebbe stato in volo per l’Italia, paese che amava da morire. Questo l’avrebbe aiutato, forse, a dimenticare. Oppure sarebbe davvero impazzito tra quelle meraviglie paesaggistiche, le straordinarie risorse artistiche. I ruderi. I tramonti incantevoli. Avrebbe pianto lacrime amare affacciandosi dalla finestra del suo Hotel a Venezia, osservando i tetti rossi baciati dal sole. Le calle percorse da giovani innamorati mano nella mano. Perché il suo destino era di morire d’amore per sempre? Prima di Heath non aveva nemmeno mai pianto per un uomo. Prima di lui niente di serio. Probabilmente la sua paura a lasciarsi andare con qualcuno era frutto dell’abbandono di sua madre quando era molto piccolo. Qualsiasi psicoterapeuta l’avrebbe pensata così. Sua madre era morta di cancro all’utero. Suo padre si era risposato dopo due anni. Il piccolo William non glielo aveva mai perdonato. Aveva odiato il mondo degli adulti con tutta la sua forza. Forse per questo, una volta che lui stesso fu quasi adulto, iniziò a dare qualche segno di mancanza d’equilibrio. La passione per la musica era la sua salvezza. Nei momenti in cui il risentimento verso suo padre, reo di aver dimenticato l’amata madre troppo in fretta, si faceva troppo pesante, si rinchiudeva in camera sua. Infilava le cuffie per ascoltare, uno dopo l’altro, i nastri di musica classica che sua madre gli aveva lasciato nella scatola dei ricordi, così l’aveva denominata. Schubert, Back, Stravinskij , Beethoven. Era rapito. E, con eguale rapimento, saliva su di un panchetto e iniziava a incalzare l’orchestra immaginaria, ghermendo due matite e sbattendo il ciuffo biondo a destra e manca. Alla fine era come un orgasmo. Dopo le ultime note si ritrovava sudato e spossato. A quindici anni decise che voler intraprendere la carriera di direttore d’orchestra. Naturalmente suo padre lo sconsigliò, era un giudice stimato. Avrebbe voluto che il suo unico figlio (la donna che aveva scelto come moglie non era stata in grado di proseguire la stirpe) avesse intrapreso la carriera di magistrato. Naturalmente, William e il suo ciuffo ribelle fecero fagotto mandando a quel paese il vecchio McCarthy per sempre. Il resto era storia recente. Carriera brillante, amori di circostanza. Solo a Heath aveva permesso di entrare nel suo cuore. E lui l’aveva preso a calci.


La notte dopo la traumatica serata con William, Liam si ritrovò disperatamente solo. Cercò di rimettere insieme i pezzi di quanto era successo. Heath, l’uomo che si era frapposto a lui e Jake, era lo stesso che aveva spezzato il cuore al suo William. A quel punto, avrebbe avuto buone ragioni per andarlo a cercare e spaccargli l’osso che teneva unita il capo al resto del corpo. Ciondolò la testa nervoso. Aveva risolto da tempo la questione. La collera con l’amante del suo amante era durata il tempo di soffocare con il pene un povero cristo nel cesso di un Hotel. Rinvenuto dal suo smarrimento, Liam era tornato in sé. Era vero che, come blaterato da William, avrebbe amato Jake per sempre. Ma non era più suo. Avevano fatto l’amore ma quella scopata, per quanto grandiosa, era niente in confronto a quello che avrebbe potuto essere una storia d’amore con Will. Era questo che lo faceva rammaricare di più. Se solo mi desse la possibilità di dimostrare quanto amore ho da dargli, smetterebbe di pensare al mio passato con Jake. Avrebbe fatto qualcosa, non poteva restare a crogiolarsi nel rammarico per troppo tempo. E, tra l’altro, poche ore più tardi William sarebbe stato anche fisicamente lontano da lui. Ebbe un idea. Rischiosa, un po’ pazza ma abbastanza sensata da salvarlo. Da riuscire, forse, a far desistere l’amato dalla sua decisione di finirla. Di finire qualcosa che era appena sbocciato.

1 commento:

Alex G. ha detto...

Semplicemente favoloso. Ho già in mente che idea ha avuto Liam.Eheheheh. Sei diabolica. Peccato che William se ne sia andato però, poteva essere davvero una notte stupenda. Ti prego, continua presto.