lunedì 24 novembre 2008

Il doppiatore di South Park,


Era un martedì pomeriggio esattamente come oggi quando ho incontrato Ludo. Un martedì di due anni fa. Tornavo a casa dopo aver doppiato South Park. Sapevo che Giorgia non c’era, che faceva la lunga, e già pregustavo gli involtini primavera e gli spaghetti in salsa di soia di cui mi sarei cibato al bancone del cinese sotto casa mia. Invece incontro (che palle) il mio direttore editoriale che mi vuole a tutti costi pagare l’aperitivo. Inizia a piovere, così ci ritroviamo in un bar sconosciuto un po’ scadente. Lui si leva il soprabito e si guarda intorno interdetto, pezzo di merda peggio per te se questo posto fa schifo, penso. Poi si mette a martellare con la solita tiritera del –perché non la smetti con questi doppiaggi- oppure:-devi fare il giornalista a tempo pieno, ne hai le qualità- . Che ne sa lui quante ragazze mi scopo dicendo che faccio la voce di Butters in south park? Poi l’annoiato dialogo viene rallegrato dal suono del suo cellulare, inizia a parlare così ché mi posso fare una panoramica visiva del locale. E scorgo Ludo. Ha la testa tra le mani e la faccia di chi sta per vomitare, infatti vomita di li a poco. Io e lo stronzo ci alziamo di scatto, aiutiamo il malcapitato e io penso a quanto sono lontani i miei involtini primavera mentre lo sto accompagnando al Pronto Soccorso.
Ludovico non dimostra più di diciassette anni, in realtà ne ha ventuno. È magrissimo, no diciamo molto magro, non proprio magrissimo, diciamo che possiamo trovare delle parti meno morbide su quel corpicino lungo lungo. Lo guardo straiato sulla lettiga, mi prende per un braccio “Mi porti via da qui?” mi chiede. Ma ormai ci siamo. Quando lo fanno entrare per la visita gli do un buffetto, gli dico di farsi coraggio e lui mi chiede il mio numero cellulare, l’infermiera ci guarda storto, e io gli do il mio biglietto da visita per non farla tanto lunga, penso che lo butterà o che laverà i jeans a novanta grati e quel biglietto finirà male, proprio male.
Come sono finito male io a stare appresso a lui. Lodovico. Anima santa. Ora non vi dico dove sto andando ma sappiate solo che sto andando da qualche parte, e che sto male malissimo e bene benissimo da due anni a questa parte per causa di Lodovico.
Come è andata? Mi ha chiamato il giorno dopo, mi ha detto che dovevamo assolutamente vederci perché, testuali parole sue “quel relitto umano al limite del coma etilico non sono io”, ero quasi tentato una scusa, ma poi ci sono andato. Siamo stati bene per due ore in pizzeria, era tranquillo. Con i capelli puliti è persino carino, ho pensato. Penso: “a lui non serve che gli dica di south park tanto mica me lo devo scopare?” e mentre lo sto pensando mi prende la mano e me la mette sulla coscia. Per fortuna c’è il tavolino perché mi salvi dall’accusa di pedofilia, sembra proprio un ragazzino, e io un porco che vuole approfittarsi di lui.
Perché ci sono andato a letto malgrado non sia gay? Beh non ho mai pensato a Ludovico come a un “maschio” un uomo, uno che tra le gambe non ha una passera ma un cazzo. No, mai. ho sempre pensato a lui come un “caso umano”. Dopo è diventato tutto talmente eccitante che ho smesso di pensare al caso umano ma solo al culo. Sì, anche al resto. Il sesso omosessuale a trentadue anni può rivelarsi una bella sorpresa. Passi tutta la vita a deriderli i gay, non ti chiedi nemmeno perché non hai un amico gay, non ti frega niente dei loro diritti, pacs, dico e altre cazzate. Tutto finché non ti ritrovi tra le cosce di un Lodovico. Capita in continuazione. Alessandra, ad esempio. Alessandra è una mia ex, ha conosciuto Jennifer su My space. Non so dopo quanti mesi di chattata sono andate a brucarsi a vicenda però so quante pippe mi ci sono fatto con i dettagli che Alessandra mi raccontava. Roba da andare in giro per l’ufficio con l’uccello duro. Sensi di colpa per Giorgia? La ragazza con la quale sto da sei anni? Ci ho provato, credetemi, ci ho provato a sentirmi in colpa ma tanto che la tradissi con quale studentessa rimorchiata in chat o in birreria, o con Ludovico, cambiava davvero qualcosa? Perché non sono mai riuscito a vedere Lodovico come qualcosa di diverso da un’amante occasionale. Anche se andava avanti da mesi, anche se andavo a prenderlo in mezzo alla strada quando era sfatto di alcol e droga. Anche se i suoi genitori mi aveva messo alle calcagna un investigatore privato manco fosse colpa mia che il loro amato figliolo, l’erede, avesse manie autolesioniste.
Anche questa storia dell’autolesionismo, non so se si spegnesse le sigarette sul braccio perché lo faceva James Dean o perché gli piaceva sul serio, so solo che queste cose una persona normale non le tollera. Cominci a sentirti strano e smetti di vederlo punto e basta non importa quanto sia fantastico il sesso o meno, ne esci punto e basta. E invece no, magari lo chiamavo pure io se per caso stava due giorni e mezzo senza sms o senza farsi vedere in msg. Andavo in paranoia. E non pensate che non abbia avuto a che fare con pazzi schizofrenici in passato. Avevo una tipa, Paola si chiamava, che mi chiamava di continuo, anche alle tre di notte! Solo per chiedermi se l’amavo e cosa c’era che non andava. Non c’è niente che non va, cazzo, niente, e pure lei no, ancora a chiamarmi, a pretendere spiegazioni. Ad un certo punto voleva tagliarsi le vene davanti a mia madre (che ha un alimentari in zona Bra) ve lo immaginate? Per fortuna l’ho spaventata, le ho dovuto mettere quasi le mani addosso, l’ho strattonata. Lo so che la violenza alle donne è una cosa orrenda ma la violenza che lei faceva a me? Per mia enorme fortuna si è invaghita di un altro e mi sono salvato le chiappe. Stavo per diventare matto, sul serio, e poi con lei il sesso non era nemmeno questa gran cosa.
Poi quando cominci a calarti giù nel pozzo ti accorgi che non c’è speranza di risalire. Ludovico aveva allungato la mano, io lo volevo salvare, mentre non solo non lo salvavo ma finivo nell’essere trascinato dentro il pozzo assieme a lui. Sempre più in fondo, sempre di più. Risultato? Giorgia mi ha lasciato, mio padre non mi parla più da mesi, sono stato licenziato dal giornale in cui facevo praticantato. Mi resta solo south park, perché Butters ha una voce davvero particolare sennò mi avrebbero fatto le scarpe eccome!
Ed eccomi qui mentre vado a trovare Lodovico. È un posto tranquillo. Ci sono gli uccellini che cantano, è martedì, e sono due anni che l’ho conosciuto, quasi due anni in effetti. Il cielo è stranamente blu per essere a Milano. E sono già due volte che sbaglio la strada. Lo hanno messo tra un vecchio del diciotto e un ragazzo di ventisei anni caduto dalla moto. La foto che hanno scelto non è proprio il massimo, Ludo era meglio di così. È che da quando stava con me i genitori hanno smesso di fargli foto, hanno pure smesso di parlargli, come fossi io il colpevole, come se l’omosessualità o, l’amore, fosse il colpevole. Non lo hanno nemmeno voluto tumulare nella tomba di famiglia, ma si può? Ho deciso di ricominciare a vivere, per questo, proprio quando non ci credevo più sono riuscito a venire al cimitero. Perché se anche Ludovico è morto, l’amore è morto, la vita fa schifo, qualcuno dovrà pure doppiarlo south park, no?

Nessun commento: